E’ successo. L’estate post lockdown è finita, l’inverno è alle porte e una domanda sale subdola e calda alle menti dello smanettone da passo. Essa appare nelle menti ogni anno al primo freddo ed è sempre la solita: "Esco e prendo il freddo, o me ne sto al caldo a vedere la Motogp e la Superbike?".
Vista la scontatissima risposta dei poltronai di lunga tradizione un ulteriore interrogativo si pone “E che faccio tra una gara e l’altra?”. La console potrebbe essere un’alternativa molto gettonata... specialmente adesso che è arrivato l’attesissimo Ride 4 dell’italicissima Milestone.
La Milestone (per chi ancora non la conoscesse!) è stata per anni LA software house pioniera dei racing game, partendo da Screamer, passando dall’amatissimo Superbike 2000, per variare in modo coraggioso (con gli aspetti concentrazione/intimidazione) di SCAR: Squadra Corse Alfa Romeo e Superbike Riding Challenge. Negli ultimi 20 anni ha portato agli appassionati videoludici del motorsport quasi 50 racing games. Nemmeno a dirlo, lo standard è sempre stato alto.
Con Ride4, un ulteriore passo è stato fatto in avanti, grazie all’adozione di un nuovo motore grafico, il tanto versatile quanto favoloso Unreal Engine di Epic.
Giocabilità:
Quanto ha inciso il cambiamento del motore grafico con la giocabilità, con la fisica del gioco? Come solito ci sono diverse inquadrature possibili al giocatore, la classica posteriore, la posteriore lontana, e una serie di visuali interne che prendono in considerazione la visuale soggettiva, con il cruscotto e il manubrio in primo piano, e per finire anche una visuale senza cruscotto (come se si vedesse dal punto di vista del fanale anteriore, un pò come nelle inquadrature tv della Motogp). Le visuali in soggettiva sono sia fisse sulla moto, sia col movimento del casco/corpo del pilota. A chi non è abituato la visuale soggettiva può risultare più impegnativa per il controllo della moto, ma è senza dubbio quella più appagante per il senso di velocità percepito e per la qualità grafica, chapeu!
La dinamica della moto non è certamente una reale simulazione della motocicletta, che è oggettivamente uno dei mezzi più difficili da rendere in forma simulativa, sia dal punto di vista fisico che dei controlli… ma è ad un livello molto molto elevato, dove la guida pulita rende nei tempi sul giro così come nel mondo reale. Una guida al limite sempre, poco scorrevole? Non paga. Questo ci porta a trattare della difficoltà del gioco, dove un utente casuale troverà molta difficoltà ad adattarsi, un appassionato di motori dovrà guadagnarsi ogni medaglia, e un aficionado del gioco non avrà grossi problemi, e anzi magari aumenterà il livello di difficoltà impostato di default.
La difficoltà infatti si può portare da un 20% di I.A. fino ad oltre il 100% di I.A. Non pensiate che però che 20% significhi facile.. c’è sempre il cronometro da battere… e quello purtroppo non cambia a seconda della difficoltà impostata.
Una domanda è stata fatta da piu parti: i nuovi giocatori che trovano difficoltà devono forse gettare la spugna? Certo che no! Per loro c’è un asso nella manica. In Ride infatti è presente una feature che permette di riavvolgere l’azione a qualche secondo precedente, per poter così rimediare ad una rovinosa caduta, o da un sorpasso troppo azzardato, o da una traiettoria errata che costa troppo tempo. Come sempre anche questa possibilità è disabilitabile, per i puristi del motorsport che non la apprezzino. Un consiglio pratico, per i motociclisti incalliti è che il pulsante “in carena” è una cosa differente rispetto al “mettere il peso in avanti” come accade in altri giochi, ed è necessario premerlo (o renderlo automatico), per evitare che la vostra moto super elaborata non superi i 260 km/h a Monza!
EDIT: A partire dall’ultima patch del 28/10/2020, il carattere del gioco è cambiato. Ora con difficoltà bassa gli obiettivi minimi (il bronzo) sono fattibilissimi. Se prima fare una patente poteva portare via due giorni, ora in un giorno si fanno due patenti! Se prima cadere in un trofeo significava fallire, ora magari l’obiettivo minimo si riesce a fare. I gate per le traiettorie sono stati migliorati (se si prende un paletto non è penalità). Sostanzialmente Milestone è stata molto attenta ai feedback ricevuti dai propri giocatori. Dopotutto chi inasprisce la difficoltà rispetto al default non ha grandi differenze, e chi è consapevole di non essere un gamer professionista può almeno godere del mondo audiovisivo di questo spettacolare gioco!
Carriera:
Com’è consuetudine in questo genere di giochi, il primo scoglio da superare è sempre la patente, che ci darà immediatamente una idea precisa del carattere competitivo del gioco. Oltre al classico lap time sul giro intero o su settori di circuito, Ride 4 pone attenzione anche alle traiettorie, e lo fa proponendoci degli esami patente in cui dovremo passare in piega in traiettoria tra due paletti.. non molto più larghi di una moto sdraiata in piega! La tolleranza all’errore è molto piccola (nella versione di first release prima della patch da 2 giga era ancora minore se non pari a zero), basta mettere una ruota fuori dalla pista (intendendo anche la linea bianca) per vedere il test fallito.
E questo è un tasto dolente. Anche se un giocatore fosse un giocatore occasionale e mettesse la difficoltà al minimo.. il tempo limite da battere sarebbe lo stesso di quello di un giocatore esperto. Questo potrebbe destabilizzare più di un player.
Una volta riusciti a prendere la patente si potrà scegliere tra 3 leghe, quella Europea, quella Asiatica e quella Americana, ciascuna caratterizzata dai propri circuiti, sia reali che creati nel gioco. Nel caso della lega europea, i primi circuiti con i quali avremo a che fare saranno i tortuosi circuiti inglesi!
Una volta vinti trofei in un numero sufficiente sarà disponibile la lega mondiale, e a ruota la lega racing e quella endurance, tutte accessibili sono grazie agli specifici (e costosissimi) mezzi. Una buona pensata per massimizzare il power playing potrebbe essere acquistare a 5€ il raddoppiatore di crediti, ovvero il bonus che moltiplicherà per due I crediti ottenuti (dimezzando quindi il tempo di gioco per chi non ne ha) necessari per ottenere il modello di moto desiderato. Le moto presenti sono in grandissima quantità, e cresceranno nel corso del tempo (sono disponibili 2 pacchetti “European Bike Pack” e “Japanese Bike Pack”, oltre al canonico Season Pass).
Vincendo trofei, collezionando moto del solito marchio o vincendo su alcuni circuiti specifici si sbloccheranno ulteriori attività Exibition “su invito”, come sfide riservate a moto specifiche di una nazione, o attività da tester per un marchio di pneumatici. Occasionalmente si potranno vincere delle moto, nel caso si vincano tutte le gare di quel gruppo, mentre per vincere il gruppo sarà sufficiente raggiungere un punteggio sufficiente. Come sempre le difficoltà aumentano a seconda delle leghe, dove dai 3 giri iniziali, si passa ai 5 giri e gia si avverte il calo della gomma.. fino ad arrivare agli endurance, con un’ora di gioco e diversi pit stop!
Le piste presenti sono moltissime, e di ogni genere. Abbiamo le piste da mondiale, le piste create dagli sviluppatori, qualche circuito minore e persino qualche road race, come la Northwest 200 e trovano spazio persino i guardrail di Macau!
Grafica:
E la resa grafica? Come in un buon pasto, il dolce è in fondo.
La grafica di questo gioco è sensazionale.
Specialmente il punto di vista soggettivo è di un altro livello. I dettagli delle piste sono assai accurati anche se in piccoli dettagli poco rilevanti possono differire.
Guidando con la visuale soggettiva mi sono reso conto che persino le pendenze di alcuni circuiti in cui ho girato nel mondo reale (Imola, Mugello, Phillip Island) in moto sono accurati, ed è stata una sorpresa visto che gli stessi circuiti in molti video onboard di gare di moto apparivano assolutamente piatti. E’ un dettaglio che specialmente i frequentatori di quelle piste, o di chi intende andare a girare in una pista potrebbe apprezzare!
I replay si lasciano guardare volentieri come una qualsiasi gara in tv(anche perchè, diciamocelo… essendo un gioco ogni tanto qualche “numero” viene fuori, e ogni tanto si scopre che quel pilota che ci aveva fatto un pelo (o che più spesso ci aveva centrato in pieno) è andato lungo ed è caduto! L’IA è evoluta, non scontata, implacabile!
La modalità foto permette di scattare immagini regolando le impostazioni di esposizione, tempo di apertura etc, per avere risultati quasi fotorealistici. Le moto sono personalizzabili, così come le tute, i caschi, i guanti e gli stivali. Le possibilità di personalizzazione rasentano l’eccesso. Curiosamente anche la mia tuta su misura fatta da un marchio italiano è presente nel gioco col mio stesso pattern di colori, una bella sorpresa! L’abbigliamento e la grafica della moto sono anche loro personalizzabili con un apposito editor, in cui anche poter condividere i proprio modelli in rete.
Il primo modello scaricato? Quello di Joey Dunlop, of course.
Conclusioni:
VOTO FINALE: 9
PRO:
- Grafica
- Audio
- Varietà moto e circuiti
- Competitività I.A
- Motore grafico.
CONTRO:
- Difficoltà eccessiva per principianti
- Ccontrolli migliorabili
In conclusione Ride 4 è un gioco che merita davvero molto. Non è pura simulazione così’ come non è un giochino arcade, e sopratutto non è un gioco per il giocatore occasionale mordi e fuggi che ha 10 minuti per giocare ogni tanto mentre cuoce la pasta! E’ un gioco che appassiona, fa arrabbiare, fa godere (molto) dei suo aspetti estetici e tecnici. In un certo senso può "insegnare" i tracciati a chi non ci è mai stato, per poter apprezzare ancora meglio i gesti atletici dei piloti reali che in quei circuiti ci girano davvero. La risposta a domande come “Ma le varianti a Imola sono davvero così strette?” “Il ‘Mountain’ a Cadwell è davvero così assurdo?” “Le Road Races sono davvero così?”, “Macau è davvero così stretta e follemente veloce?” Ebbene si.
Più si gioca ad un gioco di moto, più si apprezzano i veri Piloti.
Ride 4 un gioco che richiede tempo per poter progredire, non un qualcosa da finire in quattro e quattr’otto. Non è un gioco che insegna a pilotare una moto, ci mancherebbe, ne fare un tempo in pista sarebbe sintomatico di potenzialità di ideal lap time in un circuito reale (ahimé!).
Tirando le somme Ride 4 è semplicemente un gioco fatto (bene) da chi ama i motori, per chi ama i motori. Alla fine quello che conta è che le protagoniste sono sempre loro, le nostre amate motociclette. Così nel gioco come nei nostri sogni, sin da bambini... quando già impennavamo in bici.
Leonardo Tongiani